Per la cuoca Katharina Schweitzer l'assunzione al ristorante il Bue d'Oro di Colonia rappresenta l'occasione che aveva sempre sognato, il coronamento di una vita professionale scandita dai sapori e dagli odori della haut cuisine. Il tempio sacro ha il suo sacerdote in Hugo Spielmann, uno dei migliori cuochi in circolazione, che ha saputo trasformare la patata da umile tubero e modesto ortaggio in una deliziosa pietanza per palati raffinati e piatti costosissimi.
Dopo aver firmato il contratto di lavoro, la vita della protagonista sembra entrare in un sogno ad occhi aperti. La sua esistenza è scandita dai ritmi e dalla compagnia dell'operosa brigata che lavora al servizio di Spielmann, la laboriosità del nuovo ambiente di lavoro le consente persino di dimenticare le delusioni amorose. Ben presto però l'industriosa serenità della cucina del Bue d'Oro viene turbata da un delitto, che si consuma proprio a uno dei tavoli del ristorante, sotto gli sguardi ignari dei clienti e i movimenti indaffarati del personale.
La situazione bruscamente precipita. All'interno dell'equipaggio che accompagna il celebre cuoco si aprono le prime crepe: esplodono i rancori a lungo sopiti, emergono gli asti e le rivalità, i dissidi rimasti per molto tempo latenti si palesano in tutta la loro ruvidità. Investita dal crescente clima di tensione e angosciata dallo spettro della morte che aleggia sopra quello che credeva il suo paradiso professionale, Katharina Schweitzer decide di intraprendere delle indagini per conto proprio, coadiuvata dall'amica ostetrica e sua padrona di casa, Adele Mohlein, una baby pensionata che ha fatto venire al mondo esattamente 6.470 bambini e che grazie al suo passato lavorativo dispone di innumerevoli conoscenze, tanto che sembra aver aiutato a partorire tutte le madri di Colonia, compresa quindi la moglie del defunto.
Assieme all'amica, Katharina si getta a capofitto nell'indagine, senza risparmiarsi in nulla, arrivando persino a intrecciare una relazione amorosa con il suo datore di lavoro, dal quale riceverà una proposta di matrimonio da celebrare nel maestoso duomo di Colonia.
Naturalmente, oltre all'indagine ufficiosa condotta da Katharina Schweitzer, si svolge anche l'indagine ufficiale da parte della polizia di Colonia: sulla squadra del Bue d'Oro poggerà il suo sguardo inquisitorio l'ispettore Fischer, che nella sua veste di pubblico ufficiale dedicherà una particolare attenzione proprio a Katharina, la quale si troverà così nel doppio ruolo di investigatrice e sospettata.
"Delitto al pepe rosa" è un romanzo dalle atmosfere appetitose, che invoglia alla convivialità e ai piaceri della gastronomia. Dentro le sue pagine si respira il clima che regna attorno a una buona tavola apparecchiata, ma forse proprio per questo finisce per avere uno stile un po' troppo convenzionale e raramente riesce a mantenere le aspettative che accompagnano la narrativa del genere thriller. Il senso del tragicomico che la protagonista sfoggia come tratto distintivo della propria personalità mal si concilia con la tensione e la suspense tipici del noir. L'individualità dei personaggi sembra sempre sul punto di perdersi in mezzo alla girandola di osservazioni e avvenimenti di cui Katharina Schweitzer è osservatrice e ricettacolo. Merita comunque di essere letto, se non altro per il vorticoso fluire di ricettari e nomi di piatti dalla grande originalità, che fanno venire la voglia di sperimentare un tipo di cucina diverso da quello a cui la stragrande maggioranza di noi è abituato.